Johann Wolfgang Goethe affermava che «Il simbolo trasforma il fenomeno in idea, l’idea in immagine». Tutta l’opera plastica di Grandolfo esprime forme simboliche di una realtà storica, mitologica, archetipica, forme elaborate da una immaginazione che offre una precisa identità alle intuizioni di un’artista che possiede il senso del mito nel suo stesso DNA, segnato dalle tradizioni culturali locali. Da un principio di contemplazione paesaggistica, coltivata negli anni più giovani, passa a una verifica simbolica dell’Essere che a tratti sfiora il Sublime nel senso dell’elemento «spaventoso» introdotto nel grande dipinto di Perugia. Ma la tecnica - che pervade tutta l’arte contemporanea - qui fa capolino con la ricetta riservata delle superfici mosse e increspate, proprio come un mare in tempesta.