Schelling è convinto che ogni autentica opera d'arte nasce quando «si toglie quella muraglia invisibile che divide il mondo reale da quello ideale» e che l'arte è «l'apertura, attraverso la quale appaiono nel loro pieno rilievo le forme [ ... ] di quel mondo della fantasia, il quale traluce solo imperfettamente attraverso il mondo reale». Questa ci sembra l’unica chiave di lettura con cui poter interpretare i luoghi ancestrali assimilati da D’Alessandro attraverso la storia ma poi rifluiti - dall’intelletto alla mano - su tele e carte d’acquerello in duplice modalità, la modalità estetica (lo stile elegante e armoniosamente leggero) e la modalità tecnica (rilievi, contralti materici, punzonature) : sono tutte memorie archetipiche e, in ciò, lontane dal mondo reale ma intravedibili attraverso sensibili trasparenze cromatiche e sapienti interventi materici.